Il Carnevale di Regalbuto

Storia, Tradizione e Arte di una Festa Centenaria

Il Carnevale di Regalbuto rappresenta una delle tradizioni più affascinanti e longeve della Sicilia, con radici che affondano nel tessuto storico e culturale del paese da oltre un secolo. Questo evento, che si tramanda di generazione in generazione, è caratterizzato da una fusione di antiche usanze popolari e nuove espressioni artistiche, mantenendo viva l’anima festosa e coinvolgente che lo contraddistingue.

Documenti e Testimonianze

Le Origini Storiche del Carnevale

Il Carnevale, come attestato da documenti siciliani del Cinquecento, nasce come momento di sospensione dalle rigide regole civili e religiose dell’epoca. In questo periodo, caratterizzato dalla trasgressione e dal rovesciamento dell’ordine sociale, le comunità si riappropriavano della libertà espressiva, dando vita a celebrazioni burlesche e festose.

Nel caso di Regalbuto, il primo riferimento indiretto al Carnevale risale al 1658[1], quando in una Giuratoria viene registrato un contributo per il Quarantore (adorazione eucaristica di quaranta ore) proprio nell’ultimo giorno di Carnevale. Questo documento suggerisce come i festeggiamenti fossero già radicati e necessitassero di un’azione di contenimento o bilanciamento religioso.

 

Immagini storiche gentilmente concesse da Gianluca Italiano

Successivi riferimenti compaiono nel 1715[2] e negli anni 1751, 1752 e 1753[3], con ulteriori annotazioni nel 1820[4]. Tuttavia, è nel 1879[5] che emerge un’importante testimonianza diretta: i documenti dell’epoca menzionano l’illuminazione pubblica per garantire l’ordine durante i balli pubblici del Carnevale. Questo è un segnale chiaro della crescente rilevanza sociale e della partecipazione popolare alla festa.

Nel 1881[6], un altro documento fa riferimento alla costruzione di un palchetto musicale per ospitare la banda durante i festeggiamenti, con un compenso specifico per i musicisti. Questa usanza prosegue l’anno successivo, consolidando l’importanza della musica dal vivo come parte integrante del Carnevale regalbutese.

Nel 1914[7], il Carnevale si arricchisce ulteriormente con l’introduzione di premi per le migliori maschere, con un montepremi di 100 lire. Questo evento segna il preludio alla nascita dell’attuale Concorso a premi, istituito formalmente circa 75 anni fa e divenuto uno dei momenti più attesi della festa.

Un Carnevale in Evoluzione

Dai Balli di Piazza alle Sfilate

Se in passato il Carnevale si limitava ai tre giorni precedenti il Mercoledì delle Ceneri, oggi la festa si estende per oltre un mese. I festeggiamenti prendono il via cinque sabati prima delle sfilate ufficiali, con balli in maschera che animano Piazza della Repubblica fino a tarda notte. Questo prolungamento ha reso il Carnevale non solo un momento di festa, ma un vero e proprio evento sociale che coinvolge l’intera comunità.

L’Arte delle Maschere e l’Innovazione dei Materiali

Il Carnevale di Regalbuto è celebre per la straordinaria cura e bellezza delle maschere. Ogni costume è frutto di mesi di lavoro artigianale, con tessuti ricamati, perline e decorazioni che trasformano ogni abito in un’opera d’arte. Recentemente, l’uso creativo di materiali riciclati ha arricchito ulteriormente questa tradizione, portando alla realizzazione di maschere innovative che coniugano estetica e sostenibilità.

La Contradanza: Cuore Pulsante della Tradizione

Elemento distintivo e cuore pulsante del Carnevale è la Contradanza, una tradizione unica che risale ai primi del Novecento. Si tratta di un ballo in costume che coinvolge 12 coppie vestite con abiti sontuosi, ricamati con tessuti pregiati. Le coreografie seguono figure tradizionali, tramandate nel tempo, ma i maestri danzatori introducono ogni anno nuove varianti per mantenere viva e attuale la tradizione.

La Contradanza affonda le sue radici nei balli padronali delle residenze nobiliari, trasformandosi in seguito in una celebrazione popolare legata al Carnevale. Oggi rappresenta non solo un momento di spettacolo, ma anche un elemento identitario che distingue il Carnevale di Regalbuto da qualsiasi altro in Sicilia.

I Carri Allegorici: Tra Arte e Tradizione

Nonostante la tradizione dei carri allegorici si sia in parte affievolita, questi rimangono un simbolo irrinunciabile del Carnevale. I carri, realizzati con la cartapesta, riflettono lo spirito satirico e creativo della festa, portando in scena temi di attualità e personaggi fantastici. In passato, la costruzione dei carri coinvolgeva intere famiglie e artigiani, testimoniando il profondo senso di appartenenza e collaborazione che caratterizza la comunità di Regalbuto.

Un Carnevale di Comunità

Il Carnevale di Regalbuto è molto più di una festa: è un patrimonio culturale vivente che continua a evolversi, radicato nella storia e nella memoria collettiva del paese. La sua capacità di unire passato e presente, tradizione e innovazione, lo rende un evento unico, capace di attrarre visitatori e curiosi da tutta la Sicilia, mantenendo vivo lo spirito identitario di Regalbuto.

RIFERIMENTI E BIBLIOGRAFIA

[1]  Giuratoria n. 500, foglio 252. Le notizie storiche qui riportate sono il frutto della ricerca del sig. Vito Bonanno e sono tratte dall’Archivio storico del Comune di Regalbuto conservato presso la Biblioteca comunale.

[2] Giuratoria n. 475, seconda parte, fogli dal 34 al 38: Contributo della città di onze 2 per l’esposizione (Quarantore) del Divinissimo nell’ultimo giorno del Carnevale nella chiesa di San Sebastiano.

[3] Giuratoria n. 498, foglio 252: Pagamenti per l’esposizione del Divinissimo nelle Quarantore, del Carnevale nella chiesa di San Sebastiano.

[4] Registro di contabilità presso il Sindaco, Carpetta 1117, n.34: Si annota ducati 6 per la esposizione del Divinissimo negli ultimi tre giorni del Carnevale in San Sebastiano.

[5] Registro delle deliberazioni Giunta municipale anni 1879-80: Il 19 maggio 1879 si approvano le spese di bilancio 1879, al 2° punto “Illuminazione per ultimi tre giorni di Carnevale onde assicurare l’ordine per balli pubblici”.

[6] Anno 1882 – Carpetta 1145, Bilancio delle entrate e uscite: Mandato di pagamento 2/81 del 22 aprile per costruzione palco per festival del Carnevale.

[7] Carpetta 1269, Uscite del Bilancio, Titolo 1, Capo 3, Categoria 1.

[8] Anno 1915 – Carpetta 1270: Pagamento in data 7 maggio “creazione palco musicale per Carnevale”; Anno 1923 – Carpetta 1150, Consuntivo definitivo: Costruzione palco.